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Descrizione
Uniti per salvare i lavoratori di Venator e dell’indotto
Martedì 31 dicembre, nella sala Auser del Puntone di Scarlino, si è svolto un Consiglio comunale aperto molto partecipato. L’incontro, organizzato dal Comune di Scarlino, ha visto la presenza di amministratori locali, rappresentanti sindacali, lavoratori e Confindustria Toscana Area Sud, riuniti per discutere della crisi che sta colpendo l’impianto Venator di Scarlino.
Erano presenti, oltre al Consiglio comunale di Scarlino, la Provincia di Grosseto e i Comuni di Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo e Roccastrada, insieme ai sindacati e a Confindustria. L’assemblea è stata l’occasione per lanciare un messaggio forte e unitario: il territorio non intende rimanere in silenzio di fronte a una situazione che mette in pericolo non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche l’economia locale e la coesione sociale della comunità.
Insieme per chiedere chiarezza
«Siamo qui oggi, insieme e al di là di qualsiasi schieramento politico, per dare un segnale concreto di vicinanza ai lavoratori e per chiedere a Venator di dire, una volta per tutte, quali siano le sue intenzioni per il futuro dello stabilimento di Scarlino.
L’incertezza che pesa sui dipendenti, sulle loro famiglie e su tutto il territorio non è più tollerabile. Le amministrazioni locali hanno fatto tutto il possibile per sostenere l’azienda e creare le condizioni necessarie alla ripartenza delle attività. Nonostante questo impegno, però, la situazione resta immobile.
Ogni richiesta di Venator è stata soddisfatta, confidando che avrebbe rispettato le sue promesse. Ma a oggi siamo ancora al punto di partenza. E questo non è accettabile. Non possiamo dimenticare i sacrifici fatti dai lavoratori, né trascurare le difficoltà che stanno affrontando anche le famiglie dell’indotto, che spesso rimangono nell’ombra ma sono colpite altrettanto duramente.
Le proposte per il futuro
Per affrontare la situazione e mantenere alta l’attenzione, sono state avanzate tre proposte operative:
1. Consigli comunali aperti itineranti: Ogni due o tre settimane, un Comune della zona ospiterà un Consiglio comunale dedicato alla crisi Venator. Questi incontri serviranno a coinvolgere cittadini, lavoratori e istituzioni, garantendo che il tema rimanga al centro del dibattito pubblico.
2. Una lettera aperta alla direzione generale di Venator: Questo documento esprimerà chiaramente la contrarietà del territorio alla chiusura dello stabilimento, evidenziando l’urgenza di ricevere risposte chiare. Se l’azienda vuole vendere, che lo dica. Se ci sono trattative in corso, che ci informi. Se invece intende restare, deve dimostrarlo: riavviando le attività, investendo nello stabilimento e richiamando i lavoratori.
3. Mobilitazione con il Governo centrale: il coinvolgimento dei rappresentanti nazionali nella crisi di Venator, prevedendo presto una manifestazione a Roma. ven
Un territorio che crede nell’equilibrio tra industria e turismo
Durante il Consiglio è emersa con forza la volontà di trovare soluzioni concrete che permettano di salvaguardare l’industria senza dimenticare il ruolo fondamentale del turismo. Questa terra ha bisogno di entrambi: industria e turismo devono convivere in equilibrio, rappresentando insieme il futuro economico e sociale del territorio.
L’impegno continua
Non ci fermeremo finché non otterremo risposte. Continueremo a farci sentire: qui, nei nostri Comuni, a Roma e ovunque sia importante far sentire la nostra voce. Questo territorio merita di sapere qual è il suo futuro. Siamo pronti a lottare, uniti, per difendere i lavoratori, le loro famiglie e la comunità intera.
L’incontro di oggi rappresenta il primo passo di un percorso che proseguirà con determinazione. Il territorio è pronto a mobilitarsi, a livello locale e nazionale, per garantire un futuro alla Venator e alle persone che vi lavorano.
Erano presenti, oltre al Consiglio comunale di Scarlino, la Provincia di Grosseto e i Comuni di Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo e Roccastrada, insieme ai sindacati e a Confindustria. L’assemblea è stata l’occasione per lanciare un messaggio forte e unitario: il territorio non intende rimanere in silenzio di fronte a una situazione che mette in pericolo non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche l’economia locale e la coesione sociale della comunità.
Insieme per chiedere chiarezza
«Siamo qui oggi, insieme e al di là di qualsiasi schieramento politico, per dare un segnale concreto di vicinanza ai lavoratori e per chiedere a Venator di dire, una volta per tutte, quali siano le sue intenzioni per il futuro dello stabilimento di Scarlino.
L’incertezza che pesa sui dipendenti, sulle loro famiglie e su tutto il territorio non è più tollerabile. Le amministrazioni locali hanno fatto tutto il possibile per sostenere l’azienda e creare le condizioni necessarie alla ripartenza delle attività. Nonostante questo impegno, però, la situazione resta immobile.
Ogni richiesta di Venator è stata soddisfatta, confidando che avrebbe rispettato le sue promesse. Ma a oggi siamo ancora al punto di partenza. E questo non è accettabile. Non possiamo dimenticare i sacrifici fatti dai lavoratori, né trascurare le difficoltà che stanno affrontando anche le famiglie dell’indotto, che spesso rimangono nell’ombra ma sono colpite altrettanto duramente.
Le proposte per il futuro
Per affrontare la situazione e mantenere alta l’attenzione, sono state avanzate tre proposte operative:
1. Consigli comunali aperti itineranti: Ogni due o tre settimane, un Comune della zona ospiterà un Consiglio comunale dedicato alla crisi Venator. Questi incontri serviranno a coinvolgere cittadini, lavoratori e istituzioni, garantendo che il tema rimanga al centro del dibattito pubblico.
2. Una lettera aperta alla direzione generale di Venator: Questo documento esprimerà chiaramente la contrarietà del territorio alla chiusura dello stabilimento, evidenziando l’urgenza di ricevere risposte chiare. Se l’azienda vuole vendere, che lo dica. Se ci sono trattative in corso, che ci informi. Se invece intende restare, deve dimostrarlo: riavviando le attività, investendo nello stabilimento e richiamando i lavoratori.
3. Mobilitazione con il Governo centrale: il coinvolgimento dei rappresentanti nazionali nella crisi di Venator, prevedendo presto una manifestazione a Roma. ven
Un territorio che crede nell’equilibrio tra industria e turismo
Durante il Consiglio è emersa con forza la volontà di trovare soluzioni concrete che permettano di salvaguardare l’industria senza dimenticare il ruolo fondamentale del turismo. Questa terra ha bisogno di entrambi: industria e turismo devono convivere in equilibrio, rappresentando insieme il futuro economico e sociale del territorio.
L’impegno continua
Non ci fermeremo finché non otterremo risposte. Continueremo a farci sentire: qui, nei nostri Comuni, a Roma e ovunque sia importante far sentire la nostra voce. Questo territorio merita di sapere qual è il suo futuro. Siamo pronti a lottare, uniti, per difendere i lavoratori, le loro famiglie e la comunità intera.
L’incontro di oggi rappresenta il primo passo di un percorso che proseguirà con determinazione. Il territorio è pronto a mobilitarsi, a livello locale e nazionale, per garantire un futuro alla Venator e alle persone che vi lavorano.
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Ultimo aggiornamento: 31 dicembre 2024, 15:24