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Il mare incontra il vino: a Scarlino parte il progetto Tiramisu, che unisce Italia e Francia

Un progetto transfrontaliero dal valore di quasi un milione e 900mila di euro per rilanciare il territorio con un'esperienza unica nel suo genere

Data :

13 maggio 2025

Il mare incontra il vino: a Scarlino parte il progetto Tiramisu, che unisce Italia e Francia
Municipium

Descrizione

Il vino incontra il mare in una sfida innovativa che punta a trasformare il turismo enologico del Mediterraneo: a Scarlino nasce Tiramisu, un progetto sperimentale che unisce tecnologia, sostenibilità e valorizzazione territoriale attraverso l’affinamento del vino in ambiente sottomarino.

Finanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2021–2027 con un contributo di circa un milione e 900mila euro, promosso dal Comune di Scarlino (capofila) insieme a un partenariato internazionale composto dalla Provincia di Livorno (Toscana), dalla cooperativa Dafne – tour operator (Liguria), Promocamera – azienda speciale della Camera di Commercio di Sassari (Sardegna), Dipartimento del Var (Francia) e Cooperativa Petra Patrimonia (Corsica), il progetto si propone di rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese e offrire nuove prospettive di crescita economica.

 

Accanto al partenariato, un ruolo chiave è affidato all’Università di Pisa e all’Istituto nazionale di Fisica nucleare (INFN), che cureranno tutta la parte di ricerca scientifica, definendo il processo di affinamento subacqueo e progettando le cantine sottomarine. La cooperativa Itinera supporterà il progetto nella comunicazione e nella gestione operativa per conto del Comune di Scarlino.

 

Fulcro dell’iniziativa sarà la realizzazione di due cantine sottomarine prototipali – una in Italia, proprio a Scarlino di fronte al sito minerario di Terra Rossa, e una in Francia – dove il vino sarà affinato in condizioni ambientali uniche, sfruttando la pressione, temperatura e luce naturale del fondale marino, in assenza di sostanze chimiche. L’intero processo sarà costantemente monitorato con tecnologie avanzate.

 

Fulcro dell’iniziativa è la realizzazione di due cantine sottomarine prototipali – una in Italia, a Scarlino appunto, di fronte al sito minerario Terra Rossa, e una in Francia – dove il vino sarà affinato in condizioni ambientali uniche, senza l’uso di sostanze chimiche, ma grazie alla pressione, temperatura e luce naturale del fondale marino. L’intero processo sarà monitorato costantemente con tecnologie avanzate.

 

Martedì 13 maggio, a Scarlino, si è tenuta la presentazione pubblica del progetto Tiramisu: il giorno successivo, mercoledì 14 maggio, i partner tecnici si incontreranno per la prima volta per imbastire le basi del lavoro da portare avanti. Nei prossimi mesi l’attività di progetto prevede la definizione del nuovo processo di affinamento del vino, della sperimentazione di nuove tecniche e della creazione del nuovo prodotto vinicolo per trasferirli ad un network di imprese, adeguatamente selezionate tramite bando; la messa a dimora di due cantine prototipali transfrontaliere innovative “sous la mer”; (una lato italiano e una lato francese), la definizione del processo di affinamento del vino sotto il mare, il trasferimento e monitoraggio in itinere dei prodotti vitivinicoli selezionati nelle 5 regioni e in sperimentazione nelle cantine sotto il mare e infine la creazione di 2 nuove esperienze di viaggio sotto il mare. L'obiettivo finale è la costruzione di un itinerario di viaggio tra i territori coinvolti per la definizione di un prodotto turistico innovativo.

 

«Con il progetto Tiramisu – dicono il sindaco Francesca Travison e Silvia Travison, assessore al Turismo –, Scarlino si pone al centro di una sfida internazionale che unisce innovazione, sostenibilità e valorizzazione del territorio. Affinare il vino sotto il mare è molto più di una sperimentazione tecnica: è un modo per raccontare il nostro patrimonio culturale e naturale in maniera nuova, coinvolgente, e ad alto valore aggiunto per l’economia locale. Siamo orgogliosi di guidare un progetto che guarda al futuro, ma che nasce dalle nostre radici».

 

«Tiramisu è un’occasione straordinaria per il turismo esperienziale: un viaggio che parte dal fondo del mare e arriva nel cuore dei territori, e non solo. Dà ancora più valore ad uno dei siti più belli e ricchi di storia del nostro Comune, Terra Rossa. Il sito, una delle porte del Parco nazionale delle Colline Metallifere, riconosciuto dall'Unesco come Geoparco, è un esempio significativo di archeologia industriale, testimonianza del passato minerario della Maremma – sottolinea Silvia Travison –. Il vino poi è uno dei simboli più potenti dell’identità toscana: non solo un’eccellenza agroalimentare, ma un vero e proprio motore di attrazione turistica che ogni anno richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo. Le colline vitate, le cantine storiche e le esperienze legate alla degustazione rappresentano uno dei principali motivi di viaggio verso la regione, contribuendo in modo significativo alla sua economia e alla promozione del territorio».

 

Tiramisu non è solo ricerca e innovazione: è soprattutto una grande opportunità per il turismo appunto, con la creazione di nuove esperienze di viaggio legate al mondo del vino e del mare, pensate per valorizzare il patrimonio culturale, naturale e produttivo di tutti i territori coinvolti. Il progetto punta poi a offrire itinerari enogastronomici esperienziali inediti, capaci di attrarre viaggiatori in ogni periodo dell’anno.

 

Tiramisu rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, università, imprese vitivinicole e operatori turistici, dove l’innovazione tecnologica si coniuga con la promozione delle eccellenze locali per scrivere un nuovo capitolo del turismo enogastronomico.

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PROGRAMMA DELL’EVENTO DI LANCIO – MARTEDÌ 13 MAGGIO 2025

Sala Yacht Club – Marina di Scarlino | Ore 15.00 – 18.30

Ore 15.00 – Saluti istituzionali e benvenuto a cura del Comune di Scarlino, capofila del progetto.

Presentazione del partenariato e introduzione al progetto Tiramisu, con l’intervento della Provincia di Livorno.

Ore 15.30 – Interventi degli esperti del settore enologico e turistico:

• Università di Pisa

• Istituto nazionale di fisica nucleare

• Centro studi turistici di Firenze

• Rappresentante del settore vitivinicolo

Ore 17.00 – Passeggiata lungo il mare e visita guidata al sito di archeologia industriale di Terra Rossa. A seguire, degustazione panoramica di eccellenze enogastronomiche locali a cura delle Strade del vino del Monteregio.

Ore 18.30 – Conclusione dell’evento e saluti finali.

TERRA ROSSA 

Terra Rossa è un piccolo paradiso con una vista mozzafiato che dalle sue colonne di pietra e mattoni si perde fino all’Isola d’Elba. Verso la fine dell'Ottocento fu rinvenuto un giacimento di pirite, tra i più grandi in Europa, nelle colline a sud di Gavorrano. Questo minerale, basilare per l'industria chimica, era molto ricercato e quindi la neonata impresa dedita alla sua estrazione crebbe in poco tempo. Ciò comportò un afflusso di molti minatori e operai in Maremma, terra all’epoca ancora selvaggia. Questa industria fu una delle più grandi risorse del XX secolo per la popolazione locale. Era il 1909 quando fu creata una linea di trasporto per portare la pirite verso la stazione ferroviaria di Scarlino Scalo. Il primo carico della teleferica partì due anni dopo. Di lì a poco Scarlino divenne uno dei maggiori capolinea minerari d'Europa. Il mezzo ferroviario non era più sufficiente: fu opportuno ricorrere alle navi. Accadde così che il terminal minerario nella lingua di terra chiamata Terra Rossa svolse un ruolo cruciale, aprendo verso acque sufficientemente profonde che permettevano l’attracco a un pilone di cemento vicino alla riva. Lo sbarco fu così connesso allo scalo ferroviario tramite un prolungamento della teleferica, entrato in funzione nel 1919, che passava anche nella frazione del Puntone di Scarlino ed oltre, alle spalle dell’attuale porto turistico. Correva l'anno 1930: la pirite, una volta raggiunta Terra Rossa, era trasportata in un gigantesco silos da diecimila tonnellate ancora oggi visibile. Una galleria sotterranea collegava il silos a una seconda teleferica che veniva impiegata per il trasporto del minerale fino al pilone sul mare, dove successivamente veniva imbarcato. La teleferica rimase in funzione fino al 1968. Successivamente il complesso sistema di trasporto della pirite fu smantellato perché la capienza della cala Terra Rossa non permetteva l'attracco delle nuove navi mercantili di maggiore dimensione. Non era più concorrenziale. Si proseguì con il trasporto via terra fino al 1977. Di tutta questa straordinaria storia perdurano oggi la natura, che con tenacia ha riconquistato questo spazio, e le tracce di un glorioso recente passato. Maestoso esempio di archeologia industriale, la cala di Terra Rossa è oggi protagonista di un processo di riqualificazione, tra cui si inserisce il progetto Tiramisù, ed è una delle porte del Parco nazionale delle Colline metallifere, riconosciuto da Unesco come Geoparco.

 

 

Ultimo aggiornamento: 13 maggio 2025, 23:04

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